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COS'e' l'EUREGIO FRINGE FESTIVAL

L’Euregio Fringe Festival è un nuovo spazio in cui le arti performative escono dai binari, attraversano un confine dopo l’altro e si infilano nelle vie, nei cortili, nelle cantine e nei luoghi reali in cui viviamo. È il primo festival interamente dedicato al modello fringe dell’intera Euregio Tirolo–Alto Adige–Trentino: una macro-regione che unisce tre territori, tre lingue e una storia condivisa nel cuore dell’Europa.

Se sei una compagnia, un collettivo, un* performer o un* giovane artista che ama sperimentare, qui è dove puoi metterti alla prova senza filtri.

 

Che cos’è un fringe (in parole semplici)
Nel mondo dei festival, il fringe è la zona franca:
- niente palinsesti istituzionali,
- niente cartelloni iper-selezionati,
- moltissima libertà.

Per tradizione, un Fringe Festival è multidisciplinare (teatro, danza, musica, circo contemporaneo, performance, poesia performativa, arti visive, street e urban art, ibridi di ogni tipo) e nasce per dare spazio a chi di solito resta ai margini dei circuiti ufficiali. È un contesto dove puoi testare nuovi linguaggi, formati brevi, progetti in progress, dispositivi immersivi, site-specific, lavori a basso budget ma ad alta intensità creativa. Il pubblico non viene “accompagnato in sala”: ti incontra per strada, in un cortile, in una cantina, in una palestra, in una biblioteca, in un capannone, in un vigneto.

 

Perché un fringe nell’Euregio
L’Euregio mette in rete Tirolo, Alto Adige e Trentino, una regione europea che condivide molto: storia asburgica, mobilità quotidiana oltre confine, identità plurilingue, una forte tradizione di festival e una scena artistica vivacissima.Quello che ancora mancava era un festival esplicitamente “fringe”: un luogo dove le compagnie indipendenti di tutta l’area potessero incontrarsi, contaminarsi e lavorare a stretto contatto con comunità, paesaggio e tessuto sociale, fuori dalle logiche dei grandi teatri stabili.

L’Euregio Fringe Festival nasce esattamente per questo:
- aprire un varco in un’area che non ha ancora un proprio Fringe strutturato;
- connettere le scene indipendenti dei tre territori;
- far dialogare lingue, estetiche e generazioni diverse in un unico esperimento condiviso.

 

Un laboratorio a cielo aperto nella Piana Rotaliana
La prima edizione dell’Euregio Fringe Festival si svolge nella Piana Rotaliana – Königsberg, nel cuore del Trentino, una piana attraversata dai fiumi, circondata da montagne verticali e ricoperta di vigneti a perdita d’occhio.

La Piana Rotaliana è stata descritta come “il più bel giardino vitato d’Europa”: oggi è un paesaggio agricolo e urbano allo stesso tempo, con piste ciclabili, ferrovia del Brennero, strade storiche e una costellazione di cantine che producono il Teroldego Rotaliano, vitigno simbolo della zona.

Qui l’idea di crocevia non è una metafora:
- passava la via Claudia Augusta romana;
- passano i treni che collegano Italia, Austria e Germania;
- da secoli questa piana è un punto di scambio tra nord e sud, tra culture, merci, persone.

Portare un Fringe qui significa lavorare in un luogo che per vocazione mette in contatto: perfetto per testare progetti che parlano di confini, identità, migrazioni, paesaggio, lavoro, futuro.

 

Mezzolombardo: il borgo che diventa palcoscenico
Mezzolombardo è il centro urbano principale della Piana Rotaliana. Un borgo fatto di vicoli, palazzi, antiche botteghe artigiane diventate negozi e bar, stretto tra la roccia e le vigne. Per secoli è stato un punto di riferimento commerciale tra la valle dell’Adige e la Val di Non; oggi tiene insieme produzione agricola, piccole imprese, vita quotidiana, scuole, associazioni, nuove comunità.

Durante l’Euregio Fringe Festival:
- il centro storico diventa un teatro diffuso;
- cortili interni, cantine sociali, sale polifunzionali, palestre, biblioteche, piazze, capannoni e spazi non convenzionali si trasformano in luoghi di spettacolo;
- chi vive qui non è solo “pubblico”, ma partner, volontari*, co-autori di situazioni, incontri, after-show.

Per te, come artista, significa lavorare in scala 1:1 con un territorio reale, con persone reali, in luoghi che non sono pensati per lo spettacolo – e proprio per questo possono cambiare il modo in cui lo fai.

 

Cosa offre l’Euregio Fringe Festival alle compagnie e ai giovani artisti
Prendendo spunto dal modello dei Fringe mondiali ’Euregio Fringe Festival si immagina come un laboratorio di innovazione culturale, sociale ed economica per il territorio e per chi lavora con l’arte.

 

1. Un contesto davvero multidisciplinare
Teatro, danza, circo contemporaneo, musica, live set, performance, arti visive, poesia performativa, installazioni, progetti site-specific, street e urban art, formati ibridi. Se il tuo lavoro non “sta” in una categoria, sei nel posto giusto.

 

2. Spazi non convenzionali
Ti chiediamo di pensare per luoghi:
- un cortile condominiale,
- una cantina storica,
- un vigneto al tramonto,
- una palestra scolastica,
- una sala parrocchiale,
- un capannone in zona industriale.

Non scenografie costose, ma relazioni concrete tra corpo, spazio e comunità.

 

3. Un pubblico misto e curioso
Il festival lavora con scuole, associazioni, realtà giovanili, operatori turistici, imprese e cittadinanza.
Significa che in platea puoi trovarti:
- studenti e studentesse,
- chi di solito non entra a teatro,
- operatori culturali dell’Euregio,
- persone del posto che escono di casa “per vedere cosa succede”.

 

4. Una rete transfrontaliera
Lavorare in un festival dell’Euregio vuol dire entrare in contatto con:
- compagnie e artisti di Trentino, Alto Adige, Tirolo;
- circuiti, istituzioni e spazi indipendenti dei tre territori;
- progetti di mobilità già attivi nell’area (residenze, coproduzioni, scambi).

È un’occasione concreta per iniziare a lavorare oltre il proprio pezzo di confine.

 

5. Un approccio accessibile e partecipato
Il cuore del modello fringe è l’accessibilità: portare l’arte dove si vive e abbattere barriere economiche e sociali.
Questo si traduce in:
- programmazione diffusa e a prezzi contenuti;
- forte presenza nello spazio pubblico;
- incontri, laboratori, momenti di confronto aperti.

 

Cosa cerchiamo (in sintesi)
- Lavori vivi: pronti a sporcarsi con il luogo e con il pubblico.
- Ricerca e rischio: nuovi formati, drammaturgie contemporanee, mescolanze di linguaggi.
- Sguardi sul presente: corpi, ecologia, lavoro, migrazioni, identità, memoria, futuro… purché non siano trattati per slogan.
- Disponibilità a giocare con gli spazi: adattare, ridurre, espandere, ri-immaginare.
- Attitudine collaborativa: voglia di stare dentro una comunità temporanea di artisti e abitanti.

 

Perché vale la pena candidarsi al bando
Perché qui puoi:
- testare i tuoi progetti in un contesto protetto ma non autoreferenziale;
- confrontarti con altre scene indipendenti dell’arco alpino, non solo italiane;
- lavorare in uno dei paesaggi più particolari d’Europa, tra vigneti, montagne e una storia di scambi lunga secoli;
- costruire reti e contatti che continuano oltre i giorni del festival.

In pratica
Se senti che il tuo lavoro potrebbe stare su un bordo – tra generi, lingue, formati, pubblici – l’Euregio Fringe Festival è pensato per te.

Il bando di selezione è aperto a:
- compagnie emergenti e indipendenti,
- collettivi informali,
- singol* performer,
- artisti e artiste under 35 (e non solo) della macro-regione Euregio e oltre.

 

Porta il tuo progetto in Piana Rotaliana, a Mezzolombardo, nel cuore dell’Euregio.
Facciamo succedere qualcosa che, qui, non è mai successo prima.

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